In crociera con i bambini su un Beneteau First 36.7 |

in baia in Croazia

Di Alberto V.

Siamo partiti la mattina del 7, verso le 4 (ho finito di lavorare a mezzanotte in punto del venerdì, poi autostrada, carrellini, armare la barca e via in mare). All’andata avevamo 17 nodi di libeccio esattamente in fil di ruota. Su di spi, e via a fulmine. Nelle ultime venti miglia ha girato a scirocco, tangone allo strallo e via di braccio a tenere ferma la bestia. Uno spettacolo.

A Rovigno abbiamo ormeggiato al molo nord che mi era stato consigliato, perfetto.

La domenica sono arrivate mogli e figli con l’aliscafo.

Abbiamo girovagato senza meta nelle baie a sud di Rovigno, fermandoci qualche notte in qualche baia (ne abbiamo anche trovata una, S.Pavao, dove eravamo solo noi, con 4 metri di fondale piatto di sabbione, un po’ aperta al ponente ma era previsto grecale debole quindi ok), e qualche notte al marina di Rovigno per ripararci dai colpi di vento previsti (e poi verificatisi, sono andate giù due barchette di pescatori, una al porto vecchio e una al molo nord).

E con questa ‘monotonia’ di sole, mare e vento, siamo arrivati a sabato 14. In baia fino al dopo cena, poi bimbi e mogli a letto e i due maschioni in pozzetto. Zero vento, quindi tutto motore fino a Ravenna. Le famiglie si sono svegliate a Marina di Ravenna, quindi traversata (per loro) di tutto riposo.

L’unico intoppo è stato con la dogana in uscita: la storia di essere arrivati in due e ripartire in otto, proprio non la capivano. Alla fine neanche loro sapevano esattamente cosa scrivere sui moduli di uscita. La cosa è stata risolta rifacendo una ventina di timbri sui moduli di entrata, simulando che mogli e figli fossero arrivati con noi fin dall’inizio.

L’esperimento “Be First Nursery Edition” è riuscitissimo. I bambini si sono divertiti come matti, trasformando la barca in un parco giochi. L’unica regola era che se uscivano dallo spazio pranzo del pozzetto, ossia se uscivano dalle panche o se scavalcano il trasto verso poppa, era obbligatorio il giubbottino salvagente. Avendo insegnato l’uso del wc marino fin da subito, anche le funzioni personali non erano un peso per i genitori (almeno per le due ‘grandi’ i 4 e 5 anni, per i piccoli di 2 e 3 anni comunque serviva un adulto).

Alcune cose ‘tecniche e organizzative’ che sono particolarmente utili:

  • Le doppie batterie servizi e la batteria motore separata consentono di tenere il frigo acceso 24/24h, e questo è una bella comodità
  • La doccia calda in pozzetto è molto pratica, per dare una sgurata ai bimbi dopo il bagnetto
  • Un lettore Divx 12V, di quelli fatti per il retro dei poggitesta delle auto, è stato un paio di volte risolutivo: acceso in dinette con Peter Pan o Lilly e il Vagabondo, trasformava 4 minicentrali nucleari in 8 occhi spalancati e sognanti…

Una nota: al molo nord a Rovigno bisogna evitare i primi gavitelli a ovest verso le case, perchè c’è uno scarico che ogni tanto è veramente
pestilenziale, e per tenere ben ferma la barca occorre riprendere la cima da tonneggio a prua man mano che la marea cala, e occorre
rigorosamente un ormeggio con sia traversini che spring, altrimenti quando passano i traghettoni dei turisti è un disastro.
Per fare acqua occorre una gomma molto lunga, perchè la banchina in corrispondenza del rubinetto ha dei fondali bassi, sicuramente
insufficienti per i 2.2mt del First 36.7, e occorre ormeggiare più esterni e poi sperare di arrivarci.

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