Pambianchi (Assonautica) – i porti come Cittadelle della nautica |
Io è da mò che vado dicendo che il mio porto preferito in assoluto (tra quelli che ho visitato fino ad oggi) è Porto San Rocco a Muggia. Non è troppo piccolo ma neanche mastodontico da dover prendere l’autobus per andare in bagno, garantisce la privacy e la sicurezza dei diportisti ma è “vivibile” anche da tutta quella parte di popolazione che non possiede una barca (o che magari la possiede ma non nello stesso porto) e che desidera farsi due passi o bere un caffè in un posto, volendo, suggestivo.
Ora leggo su ItaliaVela che Pambianchi (Assonautica) dichiara: i porti come “Cittadelle della nautica”
Le nuove infrastrutture portuali che stanno vedendo la luce devono diventare delle vere e proprie cittadelle della nautica, perché oggi più che mai la frontiera di questo settore è rappresentata dal turismo nautico”.
E’ quanto ha dichiarato il presidente di Assonautica Romana, Cesare Pambianchi, nel corso del convegno “Turismo nautico: opportunità di sviluppo e nuove professionalità”, nell’ambito del Big Blu presso la Nuova Fiera di Roma lo scorso 27 febbraio.
“Per cittadelle della nautica – spiega Pambianchi – intendo delle strutture complete in grado di anticipare i bisogni dei turisti, costituite da aree sportive, spazi dedicati allo shopping, ristoranti e quant’altro sia fattore di attrazione. In una concezione moderna ed innovativa infatti il porto non va più inteso unicamente come offerta di servizi di base ma come struttura polifunzionale, in grado di offrire un prodotto commerciale e turistico di alto livello”.
“Per realizzare tutto questo e stare al passo con altri paesi competitors del Mediterraneo – aggiunge il presidente di Assonautica Romana – sono convinto che oggi sia indispensabile innalzare il livello qualitativo e quantitativo della formazione professionale. Dal direttore del porto, allo skipper manager, dall’addetto all’accoglienza alle hostess da diporto fino ad arrivare a figure innovative del settore come il valutatore degli eventi marittimi o il pianificatore delle risorse finanziarie: ebbene tutti coloro che operano a diverso titolo all’interno del sistema portuale devono passare
necessariamente per specifici corsi di formazione e aggiornamento, soprattutto oggi che il ventaglio dei profili professionali si va sempre più allargando”.
“Purtroppo – conclude Pambianchi – la legislazione che regola il settore è ancora arretrata e per questo il sistema di utilizzo dei porti è inadeguato, con grave danno per il turismo nautico: si pensi che solo il 10% dei posti barca è riservato agli ormeggi di transito. Una carenza dunque che va sanata (ndr. e spesso se ne fegano anche di quel 10%).
A ben guardare avviene nei porti ciò che avviene nelle nostre città: un proliferare di box e parcheggi stanziali a discapito di un numero ridotto di parcheggi a rotazione. Insomma è arrivato il momento di mettere a sistema il rapporto mare – territorio, condicio sine qua non perché i turisti del mare scendano a terra e visitino le bellezze naturali e culturali di cui il nostro territorio è ricco”.
anche a me piace molto porto san rocco….trieste pure…
Un genio, questo Pambianchi, detto senza ironia! quanti porti spogli e privi di interesse potrebbero diventare mete turistiche se solo ci fosse un minimo di accoglienza migliore? si potrebbe navigare non solo tra le localita’ piu’ attaenti per le bellezzenaturali ma anche tra quelle che offrano un minimo di intrattenimento!!!
peccato che dalle mie parti e’ tanto se ti porgono la trappa, figurati il centro benessere!!!
si si come no, poi ti ritrovi in un porto con la palestra e la spa (comprese nel prezzo che a quel punto sale a livelli stellari) e non c’è lo ship-chandler per comprare le guarnizioni del cesso…
Proust ho letto il tuo post e concordo che sarebbe una deriva allucinante. Pero’ io credo che i prezzi li faccia la concorrenza (o… il monopolio). Dove c’e’ un bel posto, un grande bacino di utenza e pochi porti i prezzi saranno comunque alti(e servizi….ahime’ scadenti). Il mio auspicio e’ che nelle localita’ meno attraenti (e che oggi ignoro) venga mgliorata l’offerta, se non con le bellezze naturali che e’ impossibile, perlomeno con i servizi al contorno.