La mia su Abby Sunderland |

Abby Sunderland

Ecco… io di fronte al fatto che una sedicenne si avventuri in un giro del mondo senza scalo per i grandi Capi sono sempre combattuto. Penso a noi Italioti che a 40 anni fatichiamo a staccarci dalla mamma per un week end e che prevalentemente utilizziamo le barche come villette al mare ben incatenate ai pontili e mi prende l’entusiasmo…

Poi penso che 16 anni son proprio pochi, guardo una sedicenne qualunque e in fondo vedo una bambina, che dovrebbe pensare ad altro che non a passare i mesi da sola su una barca a vela negli oceani del Sud. Mi viene da pensare che certe imprese siano solo per colmare desideri di rivalsa di genitori frustrati.

Poi ancora (grazie a snipeout.blogspot.com) scopro che sembra il padre di suddette ragazzine abbia già firmato un contratto per un reality. E poi ancora vedo la gadgetteria firmata sul suo sito… e mi cascano le braccia… che non è neanche grave se mi cade il sinistro che tanto non funzia… ma se mi cade il destro poi per grattarmi i maroni mi tocca strofinarmi sugli spigoli delle porte e non son cose belle da vedere.

Scelgo quella foto da mettere in testa al post non a caso… pensa ad una sedicenne su una barca disalberata a migliaia di miglia dalla terra più vicina… ‘nzomma!

16 Responses to “La mia su Abby Sunderland”

  1. E se la sedicenne fosse in realtà la figlia segreta di Rupert Murdock e Piersilvia Berluschina? Un fenomeno del marketing? E il papà, poveretto, una specie di Bondi caricato a manovella?

  2. Io mi pensavo che il Bondi avesse almeno una pila atomica, non che fosse caricato a manovella :-)

  3. mah, fortuna che può andare a farlo il reality…
    poteva fare anche del “marketing post mortem” se beccava una depressione più seria, che a 45° Sud non è poi così difficile…

  4. Sono d’accordo con te al 100%, caro Mistro. Soprattutto con la seconda parte: a 16 anni si è ppoco più che bambini e io sono convinto che dietro a queste “imprese” ci sia sempre il genitore che “spinge”. Sai i tipici genitori che proiettano sui figli le loro aspirazioni mancate?

  5. la penso come te

  6. Però….amettiamo per un attimo che stiamo sempre guardando e parlando dal punto dei soliti *Italioti* e che magari la ragazzina è veramente un talento della vela e che ci sappia fare come un grande (adulto)…..
    Poi guardiamo un po’ al di là delle Alpi, e anche oltre Atlantico, quanta “sviluppina di volpe” in più, e “bigottismo” in meno, hanno i giovinetti loro rispetto ai nostri…..
    Ora mettiamo per ipotesi che anzichè 16 anni ne avesse 19 o 20, magari anche 21, e sempre in una situazione simile, in senso pratico, cosa sarebbe cambiato????
    Nulla, propiro nulla, non è stata la barca a disalberare a causa delle avversità meteo???
    Sbaglio o pochi mesi fa dislberarono padre e figlio nel mezzo del Pacifico?
    O sbaglio qualcosa?
    O vogliamo contaggiare di “bamboccite” tutti i ragazzini del mondo? ;-))
    B.V.
    Jo

  7. @JoRed Sono perfettamente d’accordo con te.

    Comunque leggete bene la storia… Non è proprio come dite voi

    http://latimesblogs.latimes.com/lanow/2010/06/abby-sunderlands-family-cut-ties-with-tv-reality-show-producer.html

  8. talento o non talento… la responsabilità legale dei genitori rende ovvio che la scelta di una tale impresa è frutto della decisione dei genitori.

    decisione che si riflette sul figlio..stiamo parlando di minorenne.

    un talento a vela è un conto e un talento nella navigazione un altro…è una cosa che è frutto solo dell’esperienza…e a 16 anni mi pare grottesco.

    il discorso non è il disalberamento… è l’incoscienza dei genitori ad aver aizzato l figlia ad una impresa rischiosa della quale lei non può per ovvi motivi conoscere consapevolmente i rischi.

  9. Jo, nessuno dice che ha disalberato perchè è giovane o inesperta. Si dice solo che non avrebbe dovuto essere lì e basta.

  10. a me personalmente ha rotto un po’ il casso sta figliola.
    Penso che abbia rotto un po’ il casso anche alla guardia costiera, al mercantile di passaggio… al peschereccio che era in mare per lavorare… e anche a mezzo mondo.

    Insomma, non so se si e’ capito ma mi stanno sul casso tutti quelli che per diletto o per sport o per avventura rompono il casso agli altri. Ma sopratutto mettono in pericolo chi obbligatoriamente deve andare perche’ lo fa di lavoro. :-((

  11. discorso parecchiotto pericoloso quello di Ale, che portato alle estreme (ma neppure tanto) conseguenze, porterebbe a vietare di andare a spasso a rischiare la buccia per oceani, a prescindere dall’età, ma anche per montagne, cascate di ghiaccio, deserti, etc etc. Insomma tutti a casa, o a giocare a briscola al bar, tutt’al più a tirare due bordi a 10 miglia dalla costa (con cellulare, iridium, EPIRB, mi raccomando); se volete rischiare la pelle, NON SI PUO’.
    Tristessaaaa

  12. La faccenda è sicuramente complessa. Impedire qualcosa ad una persona solo perché è minorenne ha un senso quando si tratta di larga scala (es. la concessione della patente di guida, o dell’esercizio del diritto di voto) e diventa eccessivamene oneroso (se non praticamente impossibile) valutare caso per caso. Prendiamo il caso di Laura Dekker, 15 anni non ancora compiuti, voleva tentare l’impresa anche lei, per questo è stata affidata ai servizi sociali e, per tutta risposta, quella è scappata con la barca alle Antille. Che le dici, ad una così? Sei troppo piccola?

    Nel caso di Abby, difficile dire se sia stata spinta o solo lasciata libera; in ogni caso, direi che c’è un chiaro problema di preparazione (ed è una colpa, grave, di chi la ha assistita): una barca difficile da condurre, male armata (due soste per riparazioni, una subito dopo la partenza e una a Città del Capo) per affrontare i tre capi d’inverno. Peggio di così, solo da est a ovest …

  13. sì Francesco le dici che sei troppo piccola e che SOPRATTUTTO non sa di cosa sta parlando anche se è un asso della vela o se ha fatto tante regate… è una questione di esperienza poter fare certe cose, conoscere i propri limiti, la capacità tecnica di conduzione è marginale in certi contesti.. e a 16 anni solo una forte capacità tecnica di conduzione si può avere. e non basta.

    non dico di vietare in senso assoluto la libertà di poter fare certe cose pericolose.. ma vietare ad un padre la possibilità di aizzare una ragazzina sì..questo si può.

    io mi occupo per lavoro di adolescenti e a quella età nella migliore delle ipotesi hanno la stoffa per fare alcune cose..ma non possono avere l’esperienza per fare prove in cui si mette a rischio la propria vita.. e vietare questo è un dovere di adulto.

    una età per ogni cosa..

  14. Sì, Crispilo, parecchio pericolosetto. Nessuno ti vieta di fare nulla, ci mancherebbe. Ma se la tua liberta’ nel compiere azioni “eroiche” va ad intaccare la liberta’ del socorritore della propria vita non ci siamo proprio. Certo, e’ li per lavorare e lo fa di mestiere, ma assistiamo troppe volte al martirio di qualche socorritore (specie in montagna) per qualche cazzone che si e’ avventurato col brutto tempo senza essere preparato su per la cengia.

    Insomma… a mio modo di vedere, fai quello che vuoi, ma sii consapevole che quando se in mezzo ci rimani con annessi e connessi.

  15. tutti i socccccorritori con due CC scusate.

  16. Sinapsi, tanto per completare: a quanto ho letto, i giudici olandesi alla fine hanno concesso alla ragazzina di partire il prossimo settembre (quando compirà 15 anni). Può essere che sia sbagliato generalizzare?

    Ale, in mare nessuno è costretto a rischiare la propria nave, né tanto meno le vite del proprio equipaggio, per un soccorso. In mare chiunque, essendone o meno consapevole, può essere abbandonato al suo destino, se le condizioni sono proibitive.

    Io sono d’accordo con Crispilo e Jo.