Crociera in Croazia col Firstino |

Davide Beino su First 211 petit blue

Di Davide Beino

Sono partito sabato 8 agosto dalla Certosa, le tappe sono state sempre volutamente brevi se non per il ritorno. Così ho fatto venezia, caorle, grado, 2gg a trieste, dajla, 2gg a rovigno, pola, medolino, 2gg a cherso, ossero, veruda, rovigno, parenzo, venezia, tornando lunedì 24. Fino all’andata a pola ho navigato da solo, poi mi hanno accompagnato Lele e Anna. Lele fino a veruda e Anna fino a parenzo.

Non c’è stato mai veramente vento, infatti ho fatto parecchie ore motore, ma tant’è, petite bleu si è comportata egregiamente, facendomi correre molto bene con le ariette sotto gennaker ed esaltandomi a orsera con una mano, ma erano meglio 2 visto lo sbandamento e fiocco ridotto.

E poi trieste, gli amici della LNI, il loro calore e la durezza di un violento temporale che tutto fa tremare; il tram che si arrampica verso opicina e che ti premia con un magnifico panorama del Golfo; la sorprendente cucina della Voliga; Maria e Jordi che sono da 6 anni e mezzo in giro per il mare con i loro 3 barboncini su una barca di 25 piedi e 25 anni: Maria con i suoi 55 anni compiuti proprio quel giorno, che ama la vita ma che forse non è contraccambiata.

Eppoi Rovigno, dove penso di fermarmi solo per comperare un paio di mutande, visto che un paio delle due le avevo perse da Trieste a Umago e invece rimango alla boa in val di bora per 2 giorni. In mezzo a Rovigno e a quelle persone che ancora hanno la storia negli occhi, nelle mani, nelle parole, nella voce. Storie di dolori, di scelte difficili, di drammi mai dimenticati e pronti a riaffiorare per un niente… amici nuovi e buoni amici che rincontrerò questo autunno a Muggia.

I pescatori di Karigador, che mi lasciano in andana prima e mi cedono il posto poi, braccia forti, sguardi e parole per il figlioletto che impara a lavare il ponte dai resti del pescato e un prosecco nel ghiaccio bevuto insieme, velocemente, perché tra poche ore usciranno di nuovo e il riposo li attende.

Bei bordi a suon di strambate, il gennaker che schiocca, l’albero che vibra, la scotta che sfugge e consuma il guanto e la mano, lo spavento per un improvviso giro di vento e la barca che parte all’orza prima, che vorrebbe sdraiarsi poi, ma che alla fine riprende il suo docile andare.

La divertente sosta al camping naturista di ulika, dove presentatomi al bar con maschera e pinne, mi chiedono “come sono combinato”. L’incontro con Anna e Lele a Pola che mi accompagneranno per il resto della gita, tra bagni, risa, bevute, mangiate, ancoraggi e ormeggi.

E ancora Cherso, il suo mandracchio, l’incontro inaspettato con mauro che rientra da dubrovnik. I quasi 40 km in bicicletta per vedere lubenice e a sera la nausea da tanta stanchezza. Le magnifiche baie e le acque chiare e stranamente per nulla fredde di cherso e lussino. E Ossero, tra chiese antiche, arte e una cucina gustosissima al bonifacio. Colori della sera e dell’alba che non tramontano nella memoria. e ancora il canale con una corrente da bocca di lido, che un poco t’impressiona.

Infine il rientro verso l’Istria, ripercorrendo l’andata, salutando Walter che ci fa trovare un ormeggio al buonarina di Veruda ma che ci raggiunge con sua moglie solo alle 21, per aver dato una mano a un altro amico della vela in panne, bonaccia e scarocciando a scogli. Bravo Walter, grazie Walter.

Un’ultima tappa a Parenzo dopo aver fatto visitare l’Isola Rossa a Rovigno ad Anna e un ultimo bordo di 50 m per venezia. Il giorno prima Gianni mi manda un sms che sta traversando con la bora a una media di quasi 7kn: la mia media non supererà i 4.

Belli questi giorni in mare, ora vorrei fare qualcosa in più.

Davide

3 Responses to “Crociera in Croazia col Firstino”

  1. Basta la foto…il racconto non serve :-)) Brutto muso da velista!

  2. distillo invidia allo stato puro…

  3. mitico Firstino!! non di meno lo skipper!! BV