Porto di Ostia – sequestri e barche in fuga |
Segnalo un curioso articolo in cui sono inciampato, la fonte è www.ostianews.com. Sottolineo i punti più curiosi.
[...] Tutti i cantieri navali, tra cui Canados e Rizzardi i più importanti di Ostia, sono in seria difficoltà. Sono un paio d’anni che il mercato delle barche fino a 12 metri, quello che interessa l’italiano medio, è fermo. Perché per fortuna le banche non concedono più i leasing con la facilità di un tempo.
Solo qui nel porto di Ostia, dallo scorso novembre, hanno sequestrato almeno otto barche, l’ultima venerdì scorso. Erano tutte persone con uno stipendio normale che non riuscivano più a pagare le rate».
Gli yacht più grandi invece «vengono presi in affitto. [...] i ricchi preferiscono non dare nell’occhio. Non sopportano, per esempio, di ormeggiare a Ostia. Il modo in cui è stato realizzato il porto, con le banchine di fronte ai negozi, li espone agli sguardi curiosi dei moltissimi passanti, come fossero animali allo zoo. Non vedono l’ora di scappare. È uno scalo comodo per la vicinanza con l’aeroporto, ma verrà surclassato dal futuro porto di Fiumicino».[...]
Al solito, mi aguro che gli indigeni mi illuminino su questi curiosi accadimenti lasciando il loro punto di vista nei commenti.
L’articolo completo su www.ostianews.com
Bhè, sul “sequestro” delle barche in leasing è assolutamente vero, e ce ne saranno sempre di più.
BV
Aggiungo che ce ne sono veramente tante ma tante in vendita, anche da molto tempo.
Riguardo al porto e ai ricchi che non ci vogliono ormeggiare…mah…me pare ‘na str…. (cit.)
Ostia non è il primo né l’ultimo porto fatto con le banchine davanti al “lungomare”, e mi sembra normale che la gente ci vada a passeggiare. A differenza di altri porti (a cominciare da RIva di Traiano) l’accesso ai pontili è ristretto da un cancelletto (uno per pontile), quindi l’affermazione mi pare un po’ buttata lì.