Howard Blackburn |
Howard Blackburn era un “bluenose”, nato nella Nuova Scozia Canadese nel 1859, quelli che vengono da quelle parti li chiamano così perchè hanno sempre il naso blu per il freddo.
Trasferitosi a Gloucester, Massachusetts, per trovare lavoro come pescatore un brutto giorno era con un compagno su una piccola barca da pesca (un Dory) sui banchi di Terranova quando perse contatto con la nave madre e fu costretto a rientrare a remi.
Cinque giorni tra tempeste di pioggia e neve senza cibo. Il suo compagno morì, lui a causa del congelamento ci lasciò tutte le dita delle mani e pure qualche pezzo di un piede, aveva usato un calzino come guanto.
Ripresosi dalla disavventura, con l’aiuto e la solidarietà della comunità locale, aprì un bar… ma fare l’osto e starsene tranquillo gli pareva brutto (e pure un poco noioso) così colse l’occasione della corsa all’oro nel Klondike per organizzare una spedizione… ma siccome andare via terra pareva brutto (e pure un poco noioso, o forse era proprio più complicato) ci andò via Capo Horn, il canale di Panama dovevano ancora scavarlo.
La ricerca dell’oro non ebbe buon esito ed il buon Blackburn sempre più annoiato e con nemmanco le dita per passare il tempo grattandosi i maroni pensò bene di trovarsi qualche altro tipo di cazzeggio… come attraversare l’Atlantico in solitario col Great Western, uno sloop di 30 piedi. Partì da Gloucester nel 1899 ed arrivò in Inghilterra dopo 62 giorni di mare.
Tornato a Gloucester se ne rimase tranquillo un paio d’anni prima di riattraversare l’Atlantico, destinazione Portogallo, con una barca a vela di 25 piedi, la Great Republic. Ci impiegò 39 giorni.
Howard Blackburn morì nel 1932 ma non prima di aver tentato qualche altra impresa velica di livello, qualcuna riuscita qualche altra meno.
Foto arrubata al www.capeannhistoricalmuseum.org
Stica..voli, impressionante!
:-)
MITICO !!! ;-)