ISAF ORC international offshore World Championship |
Che senso ha?
Ad Atene è in corso di svolgimento il mondiale ISAF ORC international offshore World Championship orcworld2008.horc.gr, Il vecchio IMS… le cassoniadi, per capirci.
Cinquanta barche, la maggior parte greche e italiane, divise un quattro categorie differenti, poco più di una decina per categoria. Barche concepite, pensate, ottimizzate per ingannare il sistema cercando di dimostrare (e spesso non devono neanche faticare) di essere lente.
In teoria le regate a compenso dovevano dare a tutti la possibilità di portare la propria barca in regata ma si ritrovano in quattro gatti. Al mondiale Melges c’erano 100 e passa iscritti, al mondiale J24 erano in 76, perfino all’italiano Meteor erano di più.
Ma allora, mi chiedo, io che per limiti miei non capisco, che senso ha questa cosa?
In una precisazione inviata a FareVela qualche giorno fa la FIV ha di fatto scomunicato il sistema IRC in favore dell’ORC. Non che per me faccia molta differenza tra un sistema di compenso e l’altro… ma la federvela non starà puntando su un cavallo stanco?
dove è stata pubblicata questa “scomunica”?
Nell’articolo c’e’ il link alla precisazione ricevuta da Farevela.
Qualunque formula di compenso per me non ha senso dal punto di vista agonistico.
E’ un sistema che va bene per consentire di ritrovarsi insieme e compilare una classifica così, tanto per prendersi poi reciprocamente in giro, a chi non può o non vuole fare regate vere.
Insomma la tipica “regata di circolo” dove i soci hanno tutti barche diverse, dal piviere al bavarione al tortuga 27, e vogliono farsi una passeggiata con classifica prima dell’abbuffata finale.
“In teoria le regate a compenso dovevano dare a tutti la possibilità di portare la propria barca in regata”
Sì, soprattutto a quelli che hanno uno sponsor che paga.
Ma sai quanto costa una stagione in Isaf Orc?? :-P
Pienamente d’accordo con Gof. In realtà il sistema dei compensi (quale che sia) ti fa rodere in ogni caso. Anche se vinci. Diciamolo, la vera soddisfazione è arrivare primi, punto!
E come dire, per chi ha il Bavaria vale il vecchio detto: “hai voluto la bicicletta…” nel senso che non possono pretendere di stare comodi in crociera ed essere perequati a barche corsaliole ma spartanissime in quanto a comfort su un campo di regata!
Poi lo so… l’inverno deve pure passare e il campionato di circolo dà i suoi buoni motivi di cazzeggio (e skazzeggio)…
Mistro, magari fai uno dei tuoi dotti post su come funzionano i due diversi sistemi di compensi, pliz!
Ma fintanto che il compenso si limita ai campionatini invernali familiari che si corrono con il bavaria con il bimini montato (visto dal vero giuro) mi sta anche bene. La cosa da fuorviati mentali e’ studiare una barca perche’ freghi i Bavaria con il bimini… ecco questo e’ il punto.
Agli albori, l’IMS nasceva appunto per portare barche di serie a conduzione familiare alle varie regate e metterle quasi tutte sullo stesso piano. Il principio del “compenso” in sè e’ lodevole e sano.
Sono i vari fenomeni locali che si contano sulle dita della mano sinistra che sono INSANI!! Sono dei veri malati.
Ad esempio quest’anno (e parlo del secondo anno dalla nascita della classe) il campionato italiano X35 contera’ circa 36 barche. Lì ti diverti e prendi bastonate. Lì devi venire a fare il fenomeno di turno. No alla coppa dei cazzettari! Lì non esistono i furbetti e i bulbi limati. E senza trucchi non arriverebbero nemmeno a meta’ classifica. :-) Che tristezza che mi fanno.
A me capita spesso di correre in regate coi compensi.
tra le barche d’epoca, che ovviamente sono tutte diverse comprendendo scafi al 1896 al 1975, non si può correre in reale.
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la formula adottata è una cosa piuttosto complessa che è l’elaborazione di anni di esperienza e ogni anno ancora si aggiusta qualcosiana. sta di fatto che però attualmente si possono vedere regate dove nonostante i distacchi in reale siano anche di ore alla fine la classifica in compensato risulta corta (minuti tra il primo e l’ultimo).
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questo vuol dire che la formula è buona, che chi vince lo fa perchè è stato più bravo. poi ovviamente ci sono condizioni in cui una barca ve meglio di un’altra (con le ariette quelli piccoli e invelati tipo Bona Fide volano e i barconi si inchiodano) ma mediamente funziona bene.
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nei compensi rientrano molti fattori che nelle classi di oggi non ci sono come ad esempio l’originalità, uno che monta lo strallo cavo su una barca del 1925 giustamente si becca una bella penalità così come i winch selftailing che non esistevano.
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Concordo sul fatto che farsi una regata magari di 300 miglia da soli e poi perdere per tre minuti contro uno che è arrivato due giorni dopo è frustrante.
però anche qui ci sono barche che si assomigliano che diventano “competitor”, spesso sono amici e spesso ci si gioca ‘na boccia di vino in reale, poi se entrambi la prendono in quel posto dal “galeone” amen, lo si prende pure in giro perchè solitamente il premio è un oggetto di cattivo gusto che rasenta l’orrido. (ho delle cose fantastiche a casa!)