Evgeny Gvozdev |
Mentre noi belli ancorati alle nostre poltrone si discute di quanti cessi deve avere la prossima barca, che devono essere almeno uno per lato per non essere costretti a virare se uno del nostro equipaggio deve andare a fare un bisogno minimo, di quanto deve essere larga l’apertura a poppa per andare a fare il bagnetto e di quale forma deve avere la cucina… il tipo in oggetto si è fatto un paio di circumnavigazioni – via stretto di Magellano – partendo dal mar Caspio e tornando nel mar Caspio con una roba lunga grosso modo 12 piedi.
Il tutto a 60 anni suonati da un bel po’.
A questo qui Joshua Slocum, Moitessier e Joyon messi in fila gli fanno una pippa.
E chissà quanti altri ce ne sono in giro per il mondo come lui.
Un po’ mi fa vergognare e un po’ mi fa venire voglia di prendere e partire a prescindere dal mezzo.
Grande notizia. Fantastica la casa popolare dove ha appeso la barca, fantastica la faccia del tipo, i suoi jeans lisi, la sua barca.
E grazie a te che tiri fuori queste notizie.
D’ora in avanti dobbiamo considerare il First 211 una barca enorme. Vietato chiamarlo il barchino. Prossimo obiettivo: attraversare l’oceano. In fondo basta schivare (oltre alle navi mercantili) i controlli delle capitanerie.
ciao
matteo rinaldi