Il perchè dello stallo del mercato dell’usato |
Provo a lanciarmi in un’analisi, magari un po’ ingenua e per niente professionale, dell’attuale mercato nautico dell’usato. Naturalmente parlo di barche a vela.
Il mercato dell’usato appare un tantino in una fase di stallo, sopratutto per le barche (fino a ieri) a maggior diffusione, quelle sotto ai 10 metri.
Indipendentemente dalla nautica, parlando con qualche amico imprenditore mi sembra di capire che il ceto medio, quello che poteva permettersi barche di quella dimensione, sia stato raso al suolo. Chi vende vacanze per esempio mi dice di averne vendute tante quante mai di extra lusso e poche quante mai di medie. E gia’ qui una bella mazzata…
Per quelli rimasti che possono permetterselo i leasing sempre piu’ lunghi e con maxi rate finali rinegoziabili sembrano favorire non solo l’acquisto di barche nuove ma anche piu’ grandi. Ormai siamo al punto che si puo’ finanziare l’80% (ma qualcuno anche di piu’) fino a 120 mesi con una maxi rata finale pari al 30% o piu’ del valore del bene finanziato. Con ventimila di anticipo e mille euro al mese ti porti a casa 100.000 Euro di barca.
Uno e’ portato a dirsi: perche’ cacciare subito 70/80.000 Euro per un usato quando con meno di 1.000 euro al mese di rata posso accattarmi un nuovo?!?! Oltre a tutto al ratone finale ci pensero’ quando arriva il momento, semmai a quel punto vendo la barca ed essendo rinegoziabile puo’ diventare un’interessante via di finanziamento per chi compra.
Infine il miglioramento delle economie industriali e dei processi di lavorazione ha prodotto un abbassamento dei listini da parte dei cantieri. Ci sono barche piu’ nuove, con disegni e caratteristiche piu’ moderne, perfino piu’ grandi ad un prezzo uguale se non inferiore a pochissimi anni fa.
Questi secondo me i motivi che hanno riempito di usati i “parcheggi” dei rivenditori.
In un qualsiasi altro mercato una congiuntura del genere avrebbe portato ad un crollo dei prezzi ma non nell’usato delle barche a vela. Chi quattro o cinque anni ha speso 90/100.00 Euro per realizzare il sogno oggi fa fatica a rassegnarsi a vedere dimezzato, o giu’ di li’, il valore della propria amata. Ed e’ anche difficile dargli torto.
Questi secondo me i motivi che fanno si che oggi sia tanto difficile trovare acquirenti per chi deve vendere e prezzi ragionevoli per chi desidera comprare.
Stiamo a vedere come si evolve la situazione.
Leggo che in un qualsiasi altro tipo di mercato l’attuale congiuntura avrebbe comportato un crollo dei prezzi dell’usato di tutti i beni di valore. E sono d’accordo. Chi compra una Maserati a 90.000 euro deve rassegnarsi a vederne dimezzato il valore del suo usato nel giro di soli tre anni, anche se ha percorso solo 30.000 km. E’ la legge di mercato dell’auto usata che mediamente dimmezza il valore dei veicoli ogni 3 anni.
Non capisco perché la stessa persona che dopo 3 anni cede la sua Maserati a 45.000 euro non possa accettare che la sua barca a vela possa dimezzarsi come valore nello stesso periodo, allargando la fascia dei possibili utenti, aumentando le commesse dei cantieri e possibilità di lavoro nel settore nautico, allargando un giro di denaro che giova all’economia in generale.
E’ quello che accade (per esempio) negli USA, dove anche il mercato dell’usato dei beni di valore ha un andamento molto più favorevole che da noi, e anche le autovetture già in partenza costano mediamente il 25-30% in meno e il valore dell’usato si dimezza in meno di 2 anni.
Quindi, se in Italia qualcuno quattro o cinque anni addietro ha speso 90-100.00 euro per l’acquisto di una barca, non non capisco perché non possa rassegnarsi a vederne dimezzato il valore, e non capisco perché scrivi che sia difficile dargli torto quando nel resto del mondo occidentale le cose vanno molto diversamente con beneficio di tutti.
Saluti e BV
Galber
Leggi la data dell’articolo, da allora è cambiato il mondo e dovessi riscrivere… scriverei cose un tantino diverse