La crociera in Croazia di Riccardo |
La crociera in Croazia in barca a vela vista con gli occhi di un bambino di 5 anni.
Caro diario, mi chiamo Riccardo ho quasi 5 anni e la fortuna, almeno credo :-) , di avere dei genitori che amano il mare e le barche a vela.
Quest’estate il papà ci ha portato in ferie in Croazia con la nostra barca: un San Fast 32i di nome Noa Noa.
Prima della partenza il papà andava quasi tutti i giorni in barca per sistemarla per il viaggio: ha messo la rete, non per me ma per mia sorella Martina che ha 3 anni e che non sta mai ferma, ha aggiustato due o tre cosette e devo dire che, come ha detto la mamma, in quei giorni era un po’ nervosetto e sempre sudato.
Per fortuna è arrivato il giorno della partenza. Il papà, la mamma e Cesare (mio fratello di 17 anni) hanno caricato la Volvo fin sul tetto, che quasi noi piccoli non ci stavamo e poi, arrivati in porto messo tutto nella barca che però c’è stato tutto, anzi si poteva portare anche la bici. Quella sera abbiamo dormito in porto a S.Margherita così alla mattina ho potuto dormire (che a me piace tanto) e mi sono svegliato che eravamo già partiti.
Umago, stiamo arivando!
L’attaversata è stata bellissima, sole, mare calmissimo, io e Martina abbiamo giocato tanto nella nostra cabina e preso il sole con la mamma sulla tuga, dove c’era un comodissimo materassino. Da lì il motore quasi non si sente e non ho capito perchè il papà avrebbe voluto un pò di vento per andare a vela: a noi andava bene anche così, anzi, si andava più veloci, non si stava tutti storti e il papà e Cesare potevano riposarsi e pescare… boh?!?! Ogni tanto ci facevamo una doccia in pozzetto e mangiavamo frutta e biscotti.
Se questa è la crociera… viva la crociera.
Il papà e Cesare si sono dati un gran da fare con la canna da pesca, ma a parte qualche alga, non hanno preso altro. E si che avevano una cassettina piena di pesciolini finti e ami, oltre a un notes con scritto come si faceva!!!! Quando siamo arrivati a Umago, siamo stati accolti molto bene, ci hanno aiutato a ormeggiare e dopo aver “visitato” i bagni e le docce… i grandi erano tutti contenti. La sera siamo andati al ristorante che il papà aveva trovato sul “Giorgiolano” una specie di libretto che il papà leggeva spesso e che per fortuna c’era!!!!
Da qui in avanti le giornate sono passate più o meno così: si partiva dal marina dopo colazione, si raggiungeva una bella baia che il papà trovava sulla carta e sul gps, si faceva un bagno lunghissimo… I grandi con la maschera e le pinne ci portavano delle conchiglie luccicanti e dei paguri che noi facevamo giocare dentro una vaschetta con l’acqua del mare. Un giorno la mamma e Cesare hanno trovato una conchigliona grandissima (una pelagica) a forma di cozza ma molto più colorata e bellissima dentro…
A proposito del ns. bagno in mare devo dire che il mio papà aveva studiato una geniata: dietro alla barca aveva creato con una cima galleggiante e delle boette, una piscinetta per noi bimbi così la corrente non ci poteva portare troppo lontano dalla barca e i tender e le moto d’acqua che sfrecciavano nelle
baie vedevano bene che dietro la barca c’era la nostra piscinetta e giravano alla larga.
Dopo mangiato, (a noi piccoli la mamma faceva anche delle minestre e delle pastasciutte buonissime) i grandi facevano il riposino all’ombra del tendalino mentre io e Martina giravamo per tutta la barca senza che nessuno ci dicesse attento quà… attento là… E’ andata sempre bene, tranne quando sono caduto dentro il passauomo della dinette: mi sono ammaccato un po’ d’appertutto ma la mamma aveva la pomatina giusta…
Un’altro divertimento era quello di dare il pane avanzato ai pesciolini: erano affamatissimi e mangiavano di tutto anche le bucce della frutta e le croste del formaggio. Il pomeriggio, se non si doveva andare lontano, si faceva un’altro bagno e dopo…. pane e nutella: il massimo della vita!
Per tutta la prima settimana siamo stati in tante baie, ogni giorno in un marina diverso e ogni sera in un ristorante buonissimo dove io e Martina, stanchi della solita pastasciutta col pomodoro, a vedere tutti quei pesciolini che mangiavano i grandi ci siamo decisi ad assaggirli: sono buonissimi!!! Io, adesso preferisco gli scampi. La mamma toglie il “carapace” (ho imparato anche un sacco di parole e nomi di pesci che non conoscevo) e me li mangio, anche col risotto. Martina preferisce i calamari fritti e il pesce impanato… che non ha niente a che vedere con i bastoncini findus.
Il papà ogni giorno guarda il cielo e legge i bollettini meteo… borbotta qualcosa… poi dice che la prossima barca se la compra a motore… ma io non ci credo, guarda sempre quelle a vela!!!
La prima notte ho dormito in cabina con Martina ma si svegliava che voleva la mamma… allora ci siamo organizzati che io dormo col papà a poppa e Martina con mamma a prua… Cesare in dinette…. noi piccoli siamo contenti di dormire col papà e la mamma… loro invece penso di no: mi chiedono sempre se voglio dormire con Martina… boh ?!?!?!