La nostra piccola Handy-cup |
Grazie alla disponibilità di un brillantissimo Ettore Verza, alla collaborazione del Presidente del circolo il Portodimare Franco Frizzarin, all’assistenza “devota” del responsabile della scuola vela Piergiorgio Garelli e del sostenitore (nel senso che ha fisicamente preso in braccio uno di noi per caricarlo in barca) Claudio Benetello, detto anche il “gatto della tuga” per l’agilità dimostrata nel saltare da una parte all’altra dello coperta schivando disabili a destra e a manca, ieri a Chioggia abbiamo avuto la nostra piccola Handy-cup.
Il tutto imbastito in non piu’ di dieci minuti prendendo un caffè e una brioches alla club house del porto.
La barca, un magnifico Dehler 39 (il Nostra Dama), con tanta tela a riva da consentirci di coprire il campo di S.Siro nella stagione invernale, un pescaggio che ci ha costretto a risparmiare alle autorità Chioggiotte il dragaggio della canaletta dello sporting e una ruota
le cui dimensioni non avrebbero sfigurato sull’assale posteriore di un Landini testa calda.
Il vento, un ottimo dieci nodi di girasole, ci ha consentito di tenere sempre un buon passo mantenendo discreto il confort di navigazione… eh… siam pur sempre degli “arovinati”
I disabili presenti erano i piu’ promettenti tra gli atleti (consentitemi di sbrodolarmi un po’ addosso) della squadra agonistica 2.4 del Portodimare e lo scopo dell’uscita era prettamente didattico: spiegare delle cose che in genere urlando dal gommone viene un tantino complicato far capire. Naturalmente, essendo scafati (nel senso che vanno su uno scafo) velisti hanno avuto parte attiva nella conduzione della barca.
Ovviamente lo spirito di competizione presente copioso nel nostro DNA ci ha spinto ad ingaggiarci con qualunque cosa galleggiasse in laguna e fuori. Particolarmente soddisfacenti i confronti con un Dehler 36 e con un cazzutissimo X 362 con vele da sbavo ed equipaggio in allenamento per l’imminente X-cup.
Doveroso segnalare, purtroppo, che una volta concesso il timone al presidente abbiamo impietosamente perso contro il distributore di carburante dell’isola di Pellestrina e un tiratissimo tronco di 20 piedi alla deriva al largo della bocca di porto.
Grazie ancora agli armatori del Nostra Dama Ettore e Luciana per la generosa ospitalità e buon vento a loro, in partenza oggi per 20 di vacanza, naturalmente in barca a vela.